OpenAI ha affrontato un problema significativo con ChatGPT tra martedì 20 e mercoledì 21 Febbraio, che ha portato il sistema a generare risposte prive di senso, mescolare le lingue e inventare parole, un vero e proprio “momento di follia“. Questo episodio ha suscitato non poche discussioni e preoccupazioni tra gli utenti, che hanno prontamente condiviso la loro esperienza sui social e su forum specifici, come il subreddit dedicato a ChatGPT. Le segnalazioni spaziavano da risposte in lingue mescolate, minacce inquietanti, a ripetizioni incessanti che riempivano gli schermi dei dispositivi.
La situazione ha attirato l’attenzione di OpenAI, che ha tempestivamente comunicato attraverso la propria pagina ufficiale di essere al corrente della situazione incresciosa e di aver iniziato un’indagine per comprendere le cause del malfunzionamento. A quanto pare, il problema non si è limitato alla versione standard di ChatGPT, ma ha coinvolto anche la variante Enterprise, solitamente caratterizzata da funzionalità e stabilità superiori.
OpenAI ha poi identificato il problema e ha lavorato alla sua risoluzione, rassicurando gli utenti che la situazione era sotto controllo e che ChatGPT era tornato a funzionare normalmente.
Le cosiddette “allucinazioni” dell’intelligenza artificiale, ovvero la generazione di risposte senza senso o non pertinenti, non sono un fenomeno nuovo, ma episodi come questi evidenziano l’importanza di continuare a migliorare e perfezionare questi modelli. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha annunciato lo sviluppo di ChatGPT 5, promettendo un modello ancora più avanzato e capace di superare i limiti attuali.
Questa vicenda serve da promemoria del lungo cammino che l’intelligenza artificiale ha ancora davanti per raggiungere una completa affidabilità e perfezione. Nel frattempo, gli utenti continuano a esplorare le potenzialità di questi strumenti, consapevoli delle loro incredibili capacità ma anche del fatto che, nonostante i progressi tecnologici, anche questi sistemi abbiano dei limiti occasionali e siano ancora suscettibili a errori e malfunzionamenti.
Indice dei contenuti
OpenAI ammette la fuga di dati sensibili degli utenti di ChatGPT
OpenAI ha dovuto mettere offline ChatGPT per una manutenzione d’emergenza dopo che un utente ha sfruttato un bug nel sistema per richiamare i titoli delle cronologie chat di altri utenti. Questo incidente ha portato alla luce un problema di sicurezza più profondo, poiché il bug della cronologia chat potrebbe aver rivelato anche dati personali dell‘1,2% degli abbonati a ChatGPT Plus. Prima di risolvere il problema, era possibile per alcuni utenti vedere il nome, cognome, indirizzo email, indirizzo di pagamento, gli ultimi quattro numeri della carta di credito e la data di scadenza di un altro utente attivo. OpenAI ha sottolineato che i numeri completi delle carte di credito non sono stati esposti e ha intrapreso azioni per prevenire futuri incidenti simili.