Micro Frontend: come funzionano e perché usarli

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Andrea Barbieri

 

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I micro frontend sono un approccio architetturale nello sviluppo di applicazioni web, che estende il principio dei microservizi al front-end. L’idea di base è di suddividere un’applicazione web front-end monolitica in parti più piccole, autonomamente sviluppabili, distribuibili e gestibili, ciascuna rappresentante una funzionalità o una caratteristica distintiva dell’applicazione. Questi componenti possono essere sviluppati, testati e rilasciati indipendentemente da diversi team, consentendo una maggiore agilità, scalabilità e facilità di manutenzione.

  • suddivisione in componenti più piccoli e autonomi
  • sviluppo, test e rilascio indipendenti per ogni componente
  • gestione separata da parte di diversi team

I micro frontend permettono ai team di:

  • Utilizzare tecnologie e framework diversi per ciascun componente, a seconda delle esigenze e delle preferenze.
  • Aggiornare, testare e distribuire funzionalità specifiche senza dover rilasciare nuove versioni dell’intera applicazione.
  • Ridurre la complessità del progetto, rendendolo più gestibile e migliorando la produttività dei team di sviluppo.

Come funzionano i micro frontend?

I componenti micro frontend possono essere integrati in un’applicazione host in diversi modi, tra cui:

  • Integrazione a build-time: i vari componenti vengono combinati durante il processo di build dell’applicazione.
  • Integrazione a run-time: i componenti vengono caricati dinamicamente all’esecuzione, spesso utilizzando JavaScript.
  • Integrazione tramite iframe o web components: permette l’isolamento dei micro frontend e la loro integrazione nell’applicazione host.

Quando usare i Micro Frontend e quando no

La decisione di adottare i micro frontend dovrebbe essere preceduta da una valutazione approfondita delle esigenze specifiche del progetto, delle capacità del team e degli obiettivi di business. È cruciale considerare non solo i benefici immediati ma anche le implicazioni a lungo termine, come la manutenibilità dell’applicazione e l’impatto sulla performance.

Quando si decide di procedere con i micro frontend, è fondamentale pianificare attentamente l’architettura, definendo chiaramente i confini dei componenti, le strategie di comunicazione e l’integrazione tra i vari micro frontend e l’applicazione host.

Sono vantaggiosi in questi casi:

1. Progetti di grande dimensione e complessità: per applicazioni web molto grandi o complesse, dove diversi team lavorano su parti distinte dell’applicazione, i micro frontend offrono una struttura che consente lo sviluppo, il test e il deployment indipendenti.

  • Diversi Team tecnologici: se l’organizzazione comprende più team che preferiscono tecnologie diverse (React, Vue, Angular, etc.), i micro frontend permettono a ciascun team di utilizzare lo stack tecnologico con cui si trova più a suo agio.
  • Agilità e scalabilità: progetti che richiedono rapidi cicli di rilascio e scalabilità, sia in termini di funzionalità che di team di sviluppo, possono beneficiare dell’adozione dei micro frontend per facilitare gestione e crescita.

2. Evoluzione dell’applicazione: per applicazioni esistenti che necessitano di essere modernizzate o estese con nuove funzionalità, i micro frontend permettono di aggiungere o rinnovare componenti senza riscrivere l’intera applicazione.

Conviene evitarli quando:

1. Progetti piccoli o di breve durata: per applicazioni di piccola dimensione o progetti con tempi di sviluppo brevi, la complessità aggiuntiva introdotta dai micro frontend potrebbe non giustificare i benefici. In questi casi, un’architettura monolitica potrebbe essere più efficace e semplice da mantenere.

  • Overhead di gestione e tecnico: l’adozione di micro frontend introduce una complessità operativa e tecnica superiore, inclusa la necessità di gestire più codebase, configurare l’integrazione tra componenti e garantire la coerenza dell’esperienza utente.

2. Team ristretti o con competenze uniformi: se il team di sviluppo è piccolo o preferisce lavorare con un unico stack tecnologico, la segmentazione in micro frontend può risultare più onerosa che vantaggiosa, rallentando piuttosto che accelerando lo sviluppo.

3. Applicazioni con forte coesione funzionale: quando le parti di un’applicazione sono strettamente interconnesse e dipendenti l’una dall’altra, dividere l’applicazione in micro frontend può rendere più complesse la comunicazione e la gestione delle dipendenze.

Come integrare i Micro Frontend

Diversi framework e librerie facilitano lo sviluppo, l’integrazione e la gestione di questi componenti autonomi.

Un mix di strumenti utili

L’utilizzo di questi strumenti può aiutare a superare alcune delle sfide tecniche associate all’architettura dei micro frontend, come l’integrazione fluida tra componenti indipendenti e la gestione della comunicazione tra di essi.

  • Single-SPA: è un router JavaScript per applicazioni front-end che consente di combinare più framework in un’unica applicazione. Supporta React, Angular, Vue, e altri, permettendo ai team di utilizzare contemporaneamente diverse tecnologie.

  • Module Federation: una funzionalità di Webpack che consente a un’applicazione JavaScript di caricare dinamicamente codice da un’altra applicazione al momento dell’esecuzione. Questo può essere particolarmente utile per caricare componenti di micro frontend da diverse codebase senza necessità di ricompilare o rilasciare l’applicazione principale.

  • SystemJS: un loader di moduli dinamico che può caricare moduli JavaScript da vari formati. È utile per applicazioni che necessitano di caricare dinamicamente moduli di micro frontend scritti in diversi formati o pacchetti.

  • Bit: offre un set di strumenti per costruire applicazioni scalabili componendo componenti indipendenti. Bit facilita la condivisione, la documentazione e la riutilizzazione di componenti UI tra i progetti, rendendolo ideale per lo sviluppo di micro frontend.

  • Luigi: un framework open source che consente di creare applicazioni web con micro frontend mantenendo una navigazione e un contesto uniformi. Offre funzionalità come l’autenticazione integrata, la comunicazione tra micro frontend e la personalizzazione dell’interfaccia utente.

  • Piral: un framework per la creazione di applicazioni micro frontend basate su React, che fornisce strumenti per la composizione di layout e la comunicazione tra i componenti. Piral è progettato per semplificare lo sviluppo di applicazioni scalabili e modulari.

  • FrintJS: un framework per costruire applicazioni modulari con supporto integrato per i micro frontend. FrintJS consente la creazione di applicazioni complesse utilizzando widget che possono essere sviluppati e distribuiti indipendentemente.

  • qiankun: basato su single-spa, qiankun è un micro-frontend framework che promette elevata performance e facilità di uso. Offre un’interfaccia semplice per l’integrazione di micro frontend in un’applicazione host, gestendo l’isolamento di stile e script.

Si tratta di srumenti e framework che offrono diversi approcci e soluzioni per affrontare le sfide dello sviluppo di micro frontend, dalla modularizzazione e l’isolamento dei componenti alla loro integrazione in un’applicazione coesiva.

JavaScript e i suoi Framework

I micro frontend possono essere implementati in una varietà di linguaggi di programmazione e tecnologie web, grazie alla loro natura tecnologicamente agnostica. La scelta del linguaggio o del framework dipende dalle specifiche esigenze del progetto, dalle preferenze del team di sviluppo e dall’ecosistema tecnologico esistente.

  • JavaScript: la lingua franca del web, JavaScript è il linguaggio più comune per lo sviluppo di frontend, inclusi i micro frontend. La sua flessibilità e l’ampio supporto della comunità lo rendono una scelta popolare.
  • React: un framework JavaScript sviluppato da Facebook, React è ampiamente utilizzato per costruire interfacce utente reattive e dinamiche. Grazie alla sua componente-based architecture, si presta bene all’approccio dei micro frontend.
  • Vue.js: un altro framework JavaScript, Vue.js offre un modello incrementale adattabile che lo rende una buona scelta per progetti di ogni dimensione, inclusi quelli che utilizzano micro frontend.
  • Angular: sviluppato da Google, Angular è un framework potente e completo per lo sviluppo di applicazioni web. Supporta l’architettura modulare, facilitando l’implementazione di micro frontend.

Altri linguaggi e tecnologie

  • TypeScript: un superset di JavaScript, TypeScript aggiunge tipizzazione statica al linguaggio. È compatibile con tutti i framework JavaScript e offre vantaggi in termini di robustezza e manutenibilità del codice, rendendolo ideale per progetti complessi, inclusi i micro frontend.
  • Web Components: una suite di tecnologie web che consente di creare elementi HTML personalizzati riutilizzabili. I Web Components possono essere utilizzati per costruire micro frontend in modo nativo, senza dipendere da framework esterni.
  • Blazor: per le applicazioni .NET, Blazor permette di costruire interfacce utente web utilizzando C# anziché JavaScript. Anche se meno comune, può essere utilizzato per creare micro frontend in ambienti che preferiscono le tecnologie Microsoft.

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