In contesto lavorativo, la gestione delle assenze per malattia durante il periodo di preavviso può sollevare diverse questioni. Ecco una panoramica delle procedure e delle normative da seguire in questi casi.
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Malattia durante il preavviso
Quando un lavoratore si ammala durante il periodo di preavviso, non è necessario che revoca le proprie dimissioni. Questo perché la malattia non influisce sulla sua decisione di lasciare il lavoro. Di conseguenza, è responsabilità del datore di lavoro aggiornare la data di cessazione del rapporto di lavoro al momento dell’invio della comunicazione di cessazione.
Interruzione e ripresa del preavviso
Se un dipendente si assenta per malattia durante il periodo di preavviso, il periodo stesso viene sospeso. La data di conclusione del rapporto di lavoro dovrà essere posticipata di un numero di giorni pari a quelli di assenza. Il datore di lavoro è tenuto a comunicare al Centro per l’Impiego la nuova data di cessazione del contratto.
Esempio pratico
Consideriamo un dipendente con un preavviso di 20 giorni decorrenti dal primo del mese. Se l’ultimo giorno previsto fosse il 20 marzo, ma il dipendente si assenta per 5 giorni per malattia, l’ultimo giorno di lavoro diventa il 25 marzo.
Procedure da seguire in caso di malattia durante preavviso
Quando un dipendente si ammala durante il periodo di preavviso, è essenziale che sia il lavoratore che il datore di lavoro seguano una procedura specifica per garantire che tutto sia gestito correttamente e in conformità con la legge. Ecco i passaggi chiave da seguire:
1. Comunicazione e certificazione
- Dal Lato del Dipendente: Non appena si verifica un’assenza per malattia, il dipendente è tenuto a informare immediatamente il datore di lavoro. È anche necessario ottenere un certificato medico che attesti lo stato di salute e la durata prevista dell’assenza.
- Dal Lato del Datore di Lavoro: Il certificato medico, generalmente inviato elettronicamente all’INPS, può essere visionato dall’azienda sul sito INPS. In alternativa, può essere richiesto il suo invio tramite posta elettronica certificata (pec). Se per qualche ragione l’invio telematico non fosse possibile, spetta al lavoratore far pervenire la documentazione all’INPS e all’azienda entro due giorni lavorativi dal rilascio del certificato.
2. Calcolo della nuova data di cessazione
- Una volta ricevuta la comunicazione della malattia e la relativa documentazione, il datore di lavoro deve ricalcolare la data di cessazione del rapporto di lavoro. Questa nuova data tiene conto dei giorni di malattia, posticipando di conseguenza l’ultimo giorno di lavoro.
- È importante notare che non è necessario emettere una nuova lettera di licenziamento o modificare le comunicazioni precedentemente inoltrate, poiché la malattia non annulla né modifica le dimissioni già presentate.
3. Uso del Modello Unilav
- Notifica al Centro per l’Impiego: Il datore di lavoro deve compilare il modello “Unilav”, specificando la data di cessazione aggiornata, ovvero l’ultimo giorno di lavoro effettivo posticipato a causa della malattia.
- Tempi di Invio: Questo modello deve essere inviato al Centro per l’Impiego entro cinque giorni lavorativi a partire dall’ultimo giorno di lavoro del dipendente, tenendo conto della nuova data stabilita.
Seguire questa procedura consente di gestire le assenze per malattia durante il periodo di preavviso in modo chiaro e conforme alla normativa vigente, evitando incomprensioni e assicurando che i diritti di entrambe le parti siano rispettati.
Retribuzione e malattia durante preavviso
Durante il periodo di preavviso prolungato per malattia, il lavoratore ha diritto alla normale retribuzione per i giorni di assenza. Questo trattamento economico varia a seconda della qualifica del lavoratore e del settore di appartenenza.
Queste linee guida sono cruciali sia per i datori di lavoro che per i dipendenti per gestire correttamente le assenze per malattia durante il periodo di preavviso, assicurando il rispetto delle procedure e dei diritti di entrambe le parti.