Counselor: significato, cosa fa, carriera e lavoro

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Andrea Barbieri

 

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Il counselor aiuta le persone a esplorare i propri sentimenti, comportamenti e pensieri, fornendo uno spazio sicuro e confidenziale per discutere problemi personali o difficoltà. L‘obiettivo è promuovere il benessere psicologico e aiutare l’individuo a fare scelte consapevoli e a realizzare cambiamenti positivi nella propria vita. Sul fronte statistico, la domanda per i counselor, inclusi quelli di orientamento professionale, è in crescita. Secondo l’Istat, il tasso di occupazione complessivo è in aumento, registrando un incremento del 2,1% su base annua nel terzo trimestre del 2023, con un aumento particolare per i dipendenti a tempo indeterminato e gli indipendenti​. Anche nel 2024 le aspettative sono positive.

Significato di counselor

Il counselor è definito come un professionista dell’aiuto che offre supporto psicologico non clinico a individui, gruppi o organizzazioni. Il counselor è visto come un facilitatore del cambiamento, che utilizza tecniche come l’ascolto attivo, la riformulazione, e la discussione aperta per aiutare le persone a esplorare e comprendere meglio se stesse e le loro situazioni, senza fornire direttive o prescrizioni.

A differenza di psicologi o psichiatri, che possono diagnosticare e trattare disturbi mentali, il counselor si concentra più sul supporto emotivo e sul coaching, senza necessariamente intervenire con trattamenti clinici o psicoterapeutici, a meno che non sia anche qualificato in quelle aree.

Counselor: cosa fa nel mondo del lavoro

Nel mondo del lavoro, il counselor svolge un ruolo cruciale in diversi aspetti legati allo sviluppo professionale, al benessere dei dipendenti e alla gestione delle risorse umane. Ecco alcuni dei principali compiti e funzioni di un counselor nel contesto lavorativo:

  • Orientamento professionale: il counselor aiuta i dipendenti a identificare i propri interessi professionali, le competenze e i punti di forza, guidandoli nella scelta di percorsi di carriera o nella transizione verso nuove opportunità lavorative. Questo può includere la preparazione per i colloqui, la redazione di curriculum e la strategia di ricerca di lavoro.

  • Sviluppo delle competenze: attraverso sessioni di coaching e workshop, i counselor lavorano per lo sviluppo delle competenze trasversali (soft skills) come la comunicazione, la gestione dello stress, il lavoro di squadra e la leadership. Questi interventi sono mirati a migliorare l’efficacia personale dei dipendenti nel loro ruolo lavorativo.

  • Supporto psicologico: il counselor offre supporto per affrontare le sfide emotive e psicologiche legate al lavoro, come il burnout, i conflitti interpersonali, o la gestione della pressione. Questo aspetto è fondamentale per mantenere un ambiente di lavoro sano e produttivo.

  • Gestione dei cambiamenti organizzativi: in contesti di cambiamenti aziendali, come fusioni, acquisizioni o ristrutturazioni, il counselor può intervenire per facilitare l’adattamento dei dipendenti ai nuovi scenari, lavorando per minimizzare l’impatto emotivo e migliorare l’accettazione dei cambiamenti.

  • Mediazione e risoluzione dei conflitti: i counselor possono agire come mediatori in situazioni di conflitto all’interno dell’organizzazione, aiutando le parti a comunicare efficacemente e a trovare soluzioni condivise che rispettino le esigenze di tutti.

  • Promozione del benessere: i programmi di benessere organizzativo possono essere guidati o supportati dai counselor, che progettano attività e politiche volte a promuovere uno stile di vita equilibrato per i dipendenti, contribuendo così a ridurre lo stress e a incrementare la produttività.

Il counselor per l’orientamento professionale

Il counselor di orientamento professionale svolge un ruolo di supporto, guida, e facilitatore per i dipendenti che cercano di navigare il loro percorso professionale, migliorare le loro possibilità di successo e raggiungere una maggiore soddisfazione lavorativa. Questo processo non solo beneficia il singolo dipendente, ma può anche portare a una maggiore produttività e retention all’interno dell’organizzazione.

Identificazione di interessi e competenze

  • Il counselor lavora con i dipendenti per aiutarli a identificare i propri interessi professionali e le competenze chiave. Questo processo può includere l’uso di test di valutazione della personalità e delle competenze, interviste motivazionali, e esercizi di auto-riflessione. L’obiettivo è far emergere quali aspetti del lavoro attirano maggiormente il dipendente e quali competenze possiede che possono essere ulteriormente sviluppate o indirizzate verso nuove opportunità.

Guida nella scelta dei percorsi di carriera

  • Basandosi sulle informazioni raccolte, il counselor aiuta il dipendente a esplorare le possibili traiettorie di carriera che meglio si allineano con i suoi interessi e le sue competenze. Questo può includere l’identificazione di ruoli specifici all’interno dell’organizzazione, opportunità di formazione e sviluppo, o anche carriere in altri settori o industrie che potrebbero essere più gratificanti per il dipendente.

Preparazione per i colloqui

  • Il counselor fornisce supporto pratico nella preparazione per i colloqui di lavoro, che può includere sessioni di simulazione di colloqui, feedback sulla performance in queste simulazioni, e consigli su come presentare al meglio le proprie competenze ed esperienze. L’obiettivo è rendere il dipendente più confidente e preparato per affrontare colloqui reali.

Redazione di Curriculum

  • Il counselor può anche assistere nella redazione o revisione del curriculum vitae, assicurandosi che rifletta accuratamente le competenze, l’esperienza e gli obiettivi professionali del dipendente. Questo può includere aiuto nella scelta del formato più adatto, nella redazione di una lettera di presentazione efficace, e nella personalizzazione del CV per specifiche opportunità lavorative.

Strategie di ricerca di lavoro

  • Infine, il counselor può aiutare il dipendente a sviluppare strategie efficaci di ricerca di lavoro. Questo include l’identificazione delle migliori piattaforme e risorse per trovare opportunità di lavoro, l’apprendimento di tecniche per rete di contatti professionali (networking), e l’utilizzo di social media professionali come LinkedIn per incrementare la visibilità e le opportunità di carriera.

Essere un counselor: requisiti, percorso, lavoro

In Italia, la professione del counselor non è regolamentata da specifici requisiti legali come lo sono altre professioni sanitarie, ma esistono comunque degli standard formativi e professionali che sono ampiamente riconosciuti nel settore. Chi desidera esercitare come counselor di solito segue un percorso formativo post-laurea in scuole private riconosciute dalle associazioni di categoria. Queste scuole offrono corsi che coprono le principali teorie e tecniche di counseling, la pratica supervisionata e gli aspetti etici della professione.

Dopo aver ottenuto una laurea, spesso in psicologia, scienze dell’educazione o altri campi affini, il futuro counselor si iscrive a un corso di specializzazione in una delle molte scuole di counseling presenti in Italia. Questi corsi variano in durata e possono richiedere da uno a quattro anni di studi post-laurea, durante i quali gli studenti acquisiscono competenze pratiche e teoriche specifiche.

Carriera

I primi anni di carriera di solito vedono il counselor lavorare in contesti supervisionati, come cliniche, scuole o centri di counseling. Qui, si accumula esperienza pratica, fondamentale per consolidare le competenze e affinare l’approccio personale al counseling.

Con l’esperienza, molti counselor scelgono di specializzarsi in particolari aree come il counseling di coppia, quello scolastico, o quello aziendale. Specializzarsi può aprire nuove opportunità di carriera e permettere di lavorare con una gamma più ampia di clienti.

Man mano che si acquisisce esperienza, è possibile accedere a ruoli di leadership, come la supervisione di altri counselor, la gestione di un team o di un intero centro di counseling. Questi ruoli richiedono abilità di gestione e capacità di leadership oltre che competenze nel counseling.

Stipendio del counselor

In Italia, un counselor che lavora come dipendente può aspettarsi uno stipendio medio annuo di circa 27.000 euro lordi. D’altra parte, i counselor che operano come liberi professionisti possono guadagnare un minimo di 40.000 euro lordi all’anno, con la possibilità di incrementare tale cifra in base alla loro esperienza, autorevolezza e al tipo di clientela o progetti gestiti.

Il ruolo del counselor aziendale nelle multinazionali

Nelle multinazionali, dove il capitale umano è spesso distribuito in vari paesi e culture, il counselor aziendale assume un ruolo sempre più strategico. Attraverso il loro lavoro, i counselor aziendali contribuiscono a creare una cultura aziendale inclusiva e performante, dimostrando come la cura del capitale umano sia intrinsecamente legata al successo sul mercato globale.

Importanza del counselor aziendale

  • Il counselor aziendale interviene in situazioni di alta tensione e complessità tipiche delle grandi aziende che operano su scala internazionale. Con una presenza in diverse nazioni, queste entità affrontano sfide uniche relative alla diversità culturale e alla comunicazione tra dipendenti di differenti background. Il counselor aiuta a navigare queste complessità, facilitando la comunicazione efficace e migliorando la coesione interna.

Impatto sulla produttività

  • Studi hanno dimostrato che programmi di counseling ben strutturati possono ridurre significativamente il livello di stress nei dipendenti e abbassare i tassi di assenteismo. Un’analisi del Journal of Occupational Health Psychology rivela che le aziende che investono in programmi di supporto psicologico possono vedere un ritorno sull’investimento fino a 8 volte l’importo speso, grazie all’aumento della produttività e alla riduzione dei costi legati a malattie e turnover.

Strategie e interventi

  • I counselor aziendali lavorano con le risorse umane per sviluppare strategie mirate che includano formazioni, workshop e sessioni individuali. Questi interventi sono progettati per prevenire il burnout, gestire conflitti e potenziare le leadership skills all’interno delle squadre. La loro expertise si estende anche alla gestione di crisi, supportando i dipendenti durante ristrutturazioni aziendali o altre transizioni significative.

Investire in questa figura professionale significa promuovere un ambiente lavorativo sano e dinamico, capace di adattarsi alle sfide del mercato globale e di valorizzare il benessere dei dipendenti come motore di successo aziendale.

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